mercoledì 29 luglio 2015

cantIERIsti





Valigia pronta, biglietto in tasca, imbracciato il guitarlele...domani è il 30, SI PARTE!!!!

...Aspetta un attimo...ma è il 30 luglio! Jodèr!! Come si fa a tornare indietro di un mese??!!

Lo possiamo fare solo coi pensieri, e con queste foto spaziali!



E mandando un grosso in bocca al lupo alla Giuz per gli ultimi giorni a Zab!


to be continued...

I vostri cantieristi invecchiati di un mese

martedì 14 luglio 2015

Dove tutto è iniziato


Veronesi allo sbaraglio. Nella prima mattina siamo stati scortati da un’auto fino alla piccola città di Betlemme, luogo della nascita di Gesù.
La prima meta delle nostre visite è la Grotta del Latte, così chiamata perché, secondo la tradizione,  la Madonna scappando dai soldati romani si sarebbe fermata in questo luogo e le sarebbe caduta una goccia di latte dal seno, rendendo quindi la grotta bianca, a differenza di tutte le altre presenti nella zona che sono tipicamente nere.


L'interno della Grotta del Latte

Questa grotta è da sempre un luogo di preghiera particolarmente indirizzato alle donne, che spesso chiedono in questo luogo alla Vergine di avere un bambino.
Il posto è tenuto dalle suore Dorotee, un ordine claustrale la cui vocazione è quella di stare in adorazione eucaristica giorno e notte.
Dopo una breve sosta per il pranzo siamo andati alla Basilica della Natività, sotto la quale è situata la grotta  che si ricorda essere il luogo in cui Maria partorì suo figlio duemila anni fa.
Lì sotto tutti ci siamo interrogati su quale fosse il nostro ruolo nel quadro di quella nascita; forse siamo l’asinello, un po’ tonti e ciechi ma con tanta forza e volontà di lavorare, o forse siamo il bue, che quando arriva si fa sentire, spesso disseminando confusione. Potremmo anche essere i pastori, i primi a vedere la nascita del Salvatore, con il gravoso compito di annunciarla a tutti.


La Basilica della Natività

E a proposito di pastori, la meta successiva è stata il luogo dove si pensa risiedessero nel momento in cui l’angelo apparve per portare loro la lieta notizia. Ci sono alcune grotte e accanto diversi resti di antiche chiese bizantine, che contribuiscono ad aumentare le probabilità che il luogo sia quello autentico.
Accompagnati dal nostro tassista poi abbiamo fatto un tuffo nella storia moderna, fermandoci presso il muro che separa Betlemme da Gerusalemme. Non sapevamo se ad impressionarci di più fosse l’imponenza del muro o i graffiti e le parole di denuncia che vi venivano dipinte. Quello che rende queste frasi sconvolgenti è il fatto che potrebbero essere state scritte da coloro che sono da una parte del muro come da quelli che sono dall’altra, perché il muro non separa due realtà diverse per razza o per stile di vita, e nemmeno lo fa dal punto di vista geografico: perché infatti Betlemme e Gerusalemme sono così vicine che potrebbero essere la stessa città. Di fronte a questa barriera ci si può porre molte domande, da quelle politiche  a quelle sociali, ma forse è più giusto lasciarsi corrodere dalle barriere che ogni giorno costruiamo fuori e dentro di noi.


Uno scorcio del muro di Betlemme


Tornando abbiamo avuto poi modo di osservare ancora i paesaggi palestinesi, le sue aride colline che rincorrono verdeggianti pianure per poi inerpicarsi su aspri pendii. 
Il nostro viaggio volge oramai al termine ma noi siamo certi che un altro viaggio, ancora più importante e sconvolgente, stia per iniziare quando ritorneremo a casa.

Un grande abbraccio dai vostri Cantieristi. 

domenica 12 luglio 2015

C'est la vie

On va s'aimer, on va danser, c'est la vie

Siamo già arrivati alla fine dei corsi di musica: risultati ottimi,
insegnanti orgogliosi, esami superati, diplomi consegnati!
Il conservatorio di Zababdeh (inaugurato 5 giorni fa) chiude per le vacanze estive.


Corso di chitarra

Corso di pianoforte


Il primo pomeriggio l’abbiamo invece dedicato a voi, nostri cari followers, perché soprattutto in questi giorni intensi possiate indossare il caschetto giallo e scendere in cantiere con noi!
Nel frattempo entusiasmo ed elettricità in aumento: ore 17:30 l’atmosfera della caliente Zababdeh si surriscalda. 
Sta arrivando…. Sta arrivando… Il gialloblù!!!
Improvvisamente circondati da una moltitudine urlante di bambini, conquistiamo il Grest con i nostri vestiti colorati e balli italiani scatenati.
Risultati raggiunti:
-250 piccoli palestinesi in delirio
-Il seminarista Rimon viene avvistato mentre sembra fare movimenti a ritmo di musica (!!)
-Energia come un fiume in piena







Esausti dopo la nostra performance e illusi di essercela cavata con le danze, ci siamo invece ritrovati invitati alla festa dei ragazzi neo-maturati, alla quale ovviamente non si poteva dire di no. Perciò siamo passati dal sound italiano all’essere trascinati in pista dalle note arabe. Solo Andrea è riuscito a dileguarsi in fretta dalla pista per raggiungere i butei e fare discorsi da maschio con loro.
La festa è sempre festa, in Italia come in Palestina, infatti non sono mancati anche i pezzi sparati nelle disco di tutto il mondo. Ci siamo sentiti addirittura ospiti speciali quando il dj ha mixato L’italiano. La musica può unire davvero tutti: italiani e arabi, bimbi, adulti e giovani. Come abbiamo seguito in questi giorni Giove corteggiare Venere nel cielo senza nemmeno sfiorarla, così la festa ha fatto da teatro alla delicata eleganza del corteggiamento tra giovani arabi.
E come sempre, sono le stelle a darci la buona notte… e qui in Palestina ci sono già le stelle cadenti.

I vostri cantieristi scatenati… “questa è la nostra Luce, spezza le catene” The Sun

Un cantiere che incanta!

Mercoledì. Metà viaggio.
Il pomeriggio di questo giorno è stato degno della magnifica esperienza che stiamo vivendo! Prima di tutto abbiamo dedicato alcune ore a raccontarci quello che è stato fino ad ora questo viaggio per ciascuno di noi. L’aspetto più bello è stato ritrovarci tutti felici allo stesso modo dell’unione profonda che si è creata all’interno del nostro gruppo, sia tra noi veronesi che con i 3 compagni di viaggio che abbiamo trovati qui: Abouna Paolo, Matheus e Mauricio, i due seminaristi che fin dal primo giorno condividono con noi molte emozioni e momenti vissuti qui a Zababdeh.
Verso le 16 con i guitarlele in spalla abbiamo varcato il cancello della dimora delle Suore di Madre Teresa, a Nablus. Armati di coraggio e allegria abbiamo in-cantato e suonato melodie cercando di dare alle persone ospitate nella casa un po’ di felicità! Sentendo la musica chi poteva si è alzato per ballare, le altre invece seguivano i canti con sorrisi meravigliosi sul volto. Per noi è stato molto divertente, e ci ha permesso di metterci in gioco aiutando persone con grandi difficoltà fisiche e psicologiche.

Giovedì il cantiere si è trasferito a Gerusalemme, per una giornata di vera immersione nella fede, nella meditazione, nella bellezza della Città Santa!
Il gruppo era al completo, tutti noi cantieristi e i nostri tre fidati compagni di viaggio.
Prima tappa a Gerusalemme... IL SANTO SEPOLCRO! Abbiamo trascorso qui la mattinata, arricchita da spiegazioni storico-culturali, ma soprattutto da momenti di riflessione spirituale e preghiera personale.
Nelle ore centrali della giornata abbiamo potuto godere della grandiosità di questa città. Abbiamo infatti pranzato e trascorso alcune ore per le vie, tra i più svariati SAPORI, COLORI e ODORI. 


I Cantieristi che si gustano un tipico succo di Rimon (= melograno) 

I 5 sensi erano stimolati in ogni modo, soprattutto grazie alle evidenti diversità dello scenario culturale e religioso che regala questa città. In pochi metri puoi incontrare una musulmana col capo velato e un tipico ebreo con boccoli e cappello, e puoi al tempo stesso sentire il suono festoso delle campane.
Il pomeriggio l’abbiamo vissuto in due luoghi molto importanti per la città e per gli ebrei e cristiani di tutto il mondo.
Il primo è il Muro del Pianto, una grande, bianca e luminosa parete, che è ciò che oggi resta del primo tempio costruito a Gerusalemme. Davanti al Muro abbiamo potuto assistere alle tipiche preghiere degli ebrei, che essi vivono con un grande coinvolgimento di tutto il corpo, con movimenti del capo e balli. È un luogo importante per loro non solo a livello religioso, ma anche dal punto di vista sociale, dal momento che è proprio qui che i ragazzi recitano il loro giuramento all’inizio del servizio militare, appuntamento a cui abbiamo potuto assistere noi stessi.


Il Muro del Pianto

Il secondo momento, a conclusione della nostra giornata, l’abbiamo vissuto al Cenacolo. Esso è il luogo dell’Ultima Cena, e al tempo stesso il punto di partenza del cammino di evangelizzazione del mondo iniziato con gli apostoli dopo la Pentecoste, più di 2000 anni fa.

Vivere questo giorno a Gerusalemme ci ha confermato che indipendentemente dalla cultura e dalla religione questo luogo lascia sempre qualcosa da portare a casa.

State connessi con noi, le emozioni da raccontarvi sono ancora tante!

Baci!!!


I vostri cantieristi pellegrini


Messaggi di pace sui muri di Gerusalemme

sabato 11 luglio 2015

Un incontro speciale


Ciao a tutti! :)
I corsi procedono a tutto gas e attorno alla chiesa è tutto un risuonare di gradevoli melodie e botta e risposta in italiano.
Assieme alle lezioni continuano anche i nostri incontri speciali, come è stato quello con Uissam, giovane imprenditore del luogo che ci ha ospitato nel suo ristorante, Askedinia, conosciuto come il più chich del paese. Durante questa lunga chiacchierata, il nostro interlocutore ci ha tenuto a spiegarci il suo progetto a favore della comunità locale. La sua idea nasce per contrastare l’emigrazione che porta i giovani di Zababdeh a trasferirsi in altre città e si articola in 5 punti diversi.

1.  DISTINGUERE e raccogliere i bambini e i ragazzi più meritevoli nello studio e nel lavoro attraverso attività di dopo scuola e di formazione, cicli di conferenze e corsi che vadano di volta in volta adattati alle esigenze specifiche, per individuare così chi è più motivato e dotato.

2.  MICROECONOMIA SOSTENIBILE inizialmente a livello locale, al fine di creare agevolazioni rivolte alle FAMIGLIE più numerose (sconti nei supermercati locali per chi ha molti figli) con lo scopo di FARE RETE tra cristiani in campo economico.

3.  FORMAZIONE SULLA DONNA aiuto nella gestione del tempo nell’educazione dei figli, formazione dal punto di vista sanitario, culturale (poter continuare gli studi), economico (come poter risparmiare, acquisti ragionati e consapevoli)

4.  INVESTIMENTO SU ADOLESCENTI PALESTINESI 7-12 anni presi dal gruppo di ragazzi distinti per poter colmare i bisogni formativi emersi nel corso degli studi perché desiderio di andarsene e perché maturino la consapevolezza di avere un ruolo attivo all’interno della società palestinese.

5.  Tentativo da attuare attraverso i punti precedenti di porre la MINORANZA CRISTIANA sullo stesso livello della maggioranza musulmana aumentandone l’influenza in ambito pubblico/giuridico/ sociale. Così facendo, si potrebbe creare una piattaforma che permetta ai giovani distinti di mettere a frutto i propri talenti.

Le nostre BELLE facce davanti a squisiti piatti tipici. 
A capotavola, Uissam 


Siamo rimasti molto colpiti dall’accuratezza con cui Uissam ha organizzato il progetto, e soprattutto ci ha toccato il fatto che questa sua idea non porterà a lui un profitto personale, ma nasce dal sentimento di responsabilità nei confronti dei giovani Zababdesi.
Per finire in bellezza, questo piacevole incontro è stato poi seguito da una squisita cena tipica palestinese servita nel ristorante di Uissam. Un'altra cena scroccata insomma.. ehm, gentilmente offerta :), per non parlare di Andre che ha pure rimediato una fetta di torta da un esemplare di donna cougar autoctona. 

A presto!

Un abbraccio dai vostri Cantieristi curiosi!